L’acqua e l’umidità

Acqua
Torniamo a parlare di Bioclimatica, questa volta con la protagonista di tutte le nostre giornate: l’acqua. Purtroppo, si ha la concezione diffusa che questa abbia l’unico difetto di presentarsi sotto forma di umidità negli ambienti.
In realtà, l’acqua, ben studiata e calibrata, può diventare l’alleata numero uno nel raffrescamento degli ambienti.
Vediamo di conoscerla meglio!
L’acqua è da sempre decantata come fonte di benessere e purezza alla stregua del sole. Nella tradizione costruttiva araba si può riconoscere un approccio quasi mistico, con una dedizione non indifferente, nella progettazione di questo elemento.
Nella città di Palermo, grazie alle dominazioni subite, possiamo rintracciare e comprendere molti di questi esempi nei quali l’elemento acqua è progettato come parte integrante di tutta la struttura: il Castello di Maredolce o La Zisa ne sono la prova inconfutabile.
L’acqua infatti è uno dei migliori alleati per il controllo climatico all’interno degli ambienti: attraverso il processo evaporativo l’aria di passaggio si satura di microparticelle d’acqua, favorendo così la sensazione di freschezza. Difatti, più sono piccole le particelle di acqua, più velocemente assorbono il calore per completare il loro processo evaporativo.
Ad ogni modo, anche l’acqua risulta essere un argomento assai difficile perché, anche se può essere un’ottima alleata nella progettazione architettonica, risulta essere spesso un problema a causa della scarsa qualità del costruito. Capita sempre più frequentemente, negli edifici moderni, che essa si presenti sotto forma di umidità.
Il Castello della Zisa a Palermo è uno dei maggiori esempi ancora visibili di architettura araba che usa l'acqua come materiale vero e proprio della progettazione.
Acqua
Ai fini della sua misurazione, distinguiamo l’umidità in tre parametri:
  • umidità assoluta, che esprime la densità del vapore acqueo in una massa d’aria umida. Nello specifico l’umidità assoluta è la misura della quantità di grammi di vapore acqueo presenti in 1 m³ d’aria umida a una data temperatura e una data pressione;
  • umidità specifica, è una grandezza fisica che misura l’umidità presente in una determinata massa d’aria. In particolare, si definisce come il rapporto della massa del vapore acqueo e la massa dell’aria umida, quindi come miscela tra aria secca e vapore;
  • umidità relativa, è il rapporto percentuale tra la quantità di vapore contenuta in una massa d’aria e la quantità, completamente saturata, che il volume d’aria può contenere nelle stesse condizioni di temperatura e pressione. Praticamente, è il rapporto tra la pressione parziale del vapore e la pressione di saturazione.
  • Ad esempio: un valore di umidità relativa pari al 100% non implica che la totalità della massa d’aria sia composta da acqua o vapore, ma che quella massa d’aria contiene la massima quantità di vapore contenibile in quelle condizioni senza che si abbia condensazione.
L’umidità può essere presente nell’aria in percentuali controllate e può contribuire alla sensazione di comfort termico del corpo umano, oppure può trovarsi all’interno delle murature.
In questo secondo caso è da ritenersi altamente nociva, perchè in primis tende a disgregare la muratura con la sua azione infiltrante, e in secondo luogo contribuisce alle variazioni dei livelli di umidità nell’aria degli ambienti, rendendo praticamente impossibile raggiungere una zona di comfort.
L’umidità, intesa nell’accezione nociva del termine, si può distinguere in:
  • umidità meteorica, è quell’umidità che s’infiltra nelle murature a seguito di forti e costanti precipitazioni, a causa di sistemi di deflusso delle acque malfunzionanti o malfatti. Si presenta come macchia dell’intonaco di colore scuro, affiorante perlopiù nelle zone in prossimità dei tetti e tende a sfociare nella disgregazione dell’intonaco stesso, mettendo in mostra la muratura umida;
  • umidità da condensa, si presenta in mancanza di una corretta ventilazione degli ambienti interni. Quando si verifica un’alta concentrazione di vapore, questa potrebbe cambiare di stato depositandosi sulle murature. Si presenta con la presenza di muffe, concentrate negli spigoli tra due pareti o nello spigolo tetto-parete, dal momento che in questi punti il ricircolo dell’aria è minore;
  • umidità da risalita, si presenta quando nella parte basamentale di una struttura in cui non vengono realizzati né corretti sistemi di deflusso delle acque, né una corretta coibentazione della murature. L’acqua riesce quindi a infiltrarsi dal terreno alla muratura e quindi inizia a risalirla per capillarità. L’umidità da risalita è tra le più pericolose dal momento che si presenta in stato già abbastanza avanzato, con una macchia di colore più scuro nella muratura che affiora dalla parte basamentale. Nei casi più gravi l’intonaco si accartoccia e si distacca, mostrando la muratura umida;
  • umidità accidentale, questa è causata da improvvise rotture degli impianti che sversano l’acqua trasportata direttamente all’interno della muratura. Si presenta in maniera analoga all’umidità da infiltrazione, tuttavia il fenomeno è molto più aggressivo.
La Sala della Fontana è la stanza di rappresentanza del Castello della Zisa in cui in maniera chiara ed evidente l'acqua prende parte alla costruzione stessa dello spazio.
È possibile, nel caso di una struttura a più piani, che l’acqua filtri attraverso il solaio direttamente al piano sottostante. Ciò è molto pericoloso e richiede un intervento immediato, dal momento che può causare danni molto seri alla struttura.
Come ci hanno insegnato, primi tra tanti, i nostri antenati Arabi, la presenza dell’acqua negli edifici deve essere progettata per il nostro benessere.

I progettisti bioclimatici devono conoscere le problematiche derivanti da un’errata realizzazione di impianti e dispositivi che usino l’acqua per riuscire ad offrire alla propria committenza delle architetture di qualità estetica e funzionale.