Il raffrescamento passivo geotermico e la torre del vento

Questo articolo presenterà due elementi di notevole importanza all’interno dell’argomento dei dispositivi bioclimatici: il raffrescamento passivo geotermico e le torri del vento. Questi due sistemi sono in grado di offrire una ventilazione naturale degli ambienti riuscendo ad abbattere le temperature interne con uno sfruttamento energetico pari a zero. Vediamoli nel dettaglio.

Il raffrescamento passivo geotermico è un sistema di raffrescamento passivo dell’aria che funziona in una maniera molto semplice: l’aria viene canalizzata all’interno di pozzi termici scavati nel terreno; ciò genera un abbassamento della temperatura dell’aria, che può variare dai 5 ai 10 gradi centigradi, prima di essere immessa negli ambienti.
In materia di raffrescamento geotermico possiamo ipotizzare sistemi che siano completamente naturali, e quindi si basano sull’effetto Venturi per accelerare la velocità dell’aria, oppure sistemi che utilizzano ventole interne al pozzo termico per l’aspirazione forzata.
Torri del vento
È bene dire che esistono due diverse tipologie di impianti geotermici a contatto indiretto:

ciclo aperto, nel quale il sistema immette aria esterna nell’edificio; in tal modo si unisce la funzione di raffrescamento a quella di ventilazione e in questo caso vi sarà bisogno di un filtro (mentre nei climi particolarmente umidi è consigliabile un sistema di raccolta della condensa);

ciclo chiuso, nel quale il sistema raffredda l’aria degli ambienti interni tramite delle tubazioni interrate, ma senza immettere l’aria di quest’ultime in ambiente, facendo sì che l’abbassamento di temperatura avvenga per conduzione tra l’aria e le condotte. È chiaro come questo metodo consenta un maggiore controllo sulla qualità dell’aria ma non supplisca al fabbisogno di ventilazione degli ambienti, che dovrà essere soddisfatto in altri modi.
La torre del vento è un dispositivo di captazione in quota delle correnti d’aria al fine di immetterle all’interno degli ambienti dopo averle raffrescate.
Le più antiche torri del vento risalgono al X secolo a.C. in Iran. Queste sono spesso accostate ad altri metodi di raffrescamento, infatti, l’aria catturata dalle torri viene solitamente canalizzata in un impianto di raffrescamento geotermico e poi immessa negli ambienti.
Le torri del vento sono dispositivi fondamentali per la captazione delle correnti, che funzionano con una semplicità unica: sono composte da un elemento molto alto (la torre) che termina nella sua parte sommitale con un’apertura orientata nella direzione dalla quale provengono i venti per la maggior parte dell’anno. Ciò nel passato era possibile grazie alla profonda conoscenza del territorio che avevano i nostri antenati; oggi è possibile grazie a un approfondito studio ambientale.
Al giorno d’oggi sono state sperimentate diverse tipologie di torri del vento, più integrabili alla struttura architettonica e capaci di rispondere a esigenze contemporanee di estetica e funzionalità.
Ciò non toglie che uno studio approfondito di un sito di progetto possa suggerire a ogni progettista il dispositivo bioclimatico più appropriato per rispondere ogni esigenza della committenza a energia zero.