Progetto elaborato in occasione del concorso Curare lo spirito 2018, la proposta è stata elaborata con l’architetto Renato Lombardo.
Il progetto dell’antro del silenzio nasce dalla volontà di realizzare uno spazio che rispondesse alla necessità delle persone di riappropriarsi della pace interiore. Si è voluto pensare un luogo dove non importa il colore della propria pelle o il simbolo al quale si rivolge la propria preghiera, ma in cui l’elemento più importante è l’atmosfera.
Quest’ultima è stata pertanto il cardine della progettazione, modellando uno spazio che, pur rimanendo scevro da qualsiasi simbolo, raccogliesse contaminazioni costruttive da tutte le religioni in modo tale da offrire a ogni persona un luogo nel quale riconoscersi e trovare l’armonia con l’esterno all’interno del proprio spirito.
Il progetto dell’antro del silenzio nasce dalla volontà di realizzare uno spazio che rispondesse alla necessità delle persone di riappropriarsi della pace interiore. Si è voluto pensare un luogo dove non importa il colore della propria pelle o il simbolo al quale si rivolge la propria preghiera, ma in cui l’elemento più importante è l’atmosfera.
Quest’ultima è stata pertanto il cardine della progettazione, modellando uno spazio che, pur rimanendo scevro da qualsiasi simbolo, raccogliesse contaminazioni costruttive da tutte le religioni in modo tale da offrire a ogni persona un luogo nel quale riconoscersi e trovare l’armonia con l’esterno all’interno del proprio spirito.
- L’ingresso con le fontane (1) , simbolo di acqua e vita, assolve alla funzione di cuscinetto per i rumori esterni, ma ricorda anche la sala delle abluzioni delle moschee.
- Le colonne in vetro (2) schermano le persone già raccolte in preghiera e contemporaneamente tripartiscono lo spazio nelle navate tipiche della cristianità.
- La circolarità della zona terminale (3) è un ampio luogo di raccoglimento che concilia l’incontro tra l’uomo e Dio nella congiunzione tra il quadrato e il cerchio, simbolo della divinità appunto, congiunzione che avviene proprio in corrispondenza della seduta.
- La scelta dei materiali, la pietra lavica e la polvere di marmo, contribuisce a generare uno spazio dalla forte connotazione geometrica, pur sempre bilanciata come nel Taijitu taoista, dove s’intrecciano in perfetto equilibrio Yin e Yang.
Il tutto poi è rigorosamente controllato da un intervento di bioclimatica che trova la sua ragion d’essere nella parete terminale (4) , dove è realizzato un muro di Trombe-Michel per il controllo climatico che, abbinato alle mashrabiya nelle finestre, contribuisce a produrre un ambiente armonioso che rinfranca lo spirito e dona pace a chiunque ne fruisca.